La Chiesa di San Pietro Apostolo
Alla chiesa si accede da un sagrato posto alla sommità di una scalinata. La facciata, in stile neoclassico, risale alla sistemazione settecentesca, con una coppia di paraste con capitello ionico ai lati del portale. Sulla destra, al lato del transetto, vi è la possente mole del campanile alto oltre 18 metri, a cinque ordini, a base rettangolare nei primi tre ordini ed ottagonale nei due successivi, con monofore su ogni lato. Il primo ordine del campanile, di stile romanico, attesta una verosimile prima edificazione o riedificazione della chiesa intorno al X secolo.
Domina l’intero edificio la cupola, rivestita da ambrogette in ceramica che ripetono lo stilema classico presente anche in altre cupole dei centri della Costa d’Amalfi.
Prima di entrare in chiesa si può ammirare il portale in bronzo realizzato nel 2005 con raffigurati S. Pietro e S. Andrea, entrambi pescatori, come i cetaresi. I due fratelli apostoli sono circondati da una rete e da pesci e al di sopra vi è il Signore che muove la rete.
L’interno è ad unica navata con transetto ed una serie di altari laterali. Lungo il lato destro è stato ricavato un camminamento che attraversa la serie di cappelle. L’ambiente è interamente rivestito di intonaci e stucchi tratti dal repertorio tardo-barocco: paraste composite con falsi capitelli corinzi dorati e fusto liscio affrescato ad imitazione del marmo sono addossate alle pareti e reggono in alto una trabeazione con cornice molto sporgente, su cui si imposta la volta a botte che sovrasta la navata.
Il pavimento, in lastre di marmo bianco con tozzetti, è di epoca recente, in sostituzione di quello preesistente di riggiole ceramiche vietresi, del quale si conservano ancora alcuni frammenti. Di epoca recente è anche l’altare in marmo.
A sinistra dell’ingresso, sulla parete di controfacciata, è collocata una lastra tombale in marmo bianco della metà del XV secolo, che reca incisa un’iscrizione dedicata a Grandenetto D’Aulisio, il pescatore cetarese che portò in salvo a Napoli il secondogenito del re Ferdinando I d’Aragona all’epoca della “Congiura dei Baroni”.
Passando agli altari laterali, a sinistra troviamo un altare dedicato all’Immacolata, sul quale è collocata una tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna; al centro è posto il fonte battesimale in marmo bianco. Il secondo altare presenta una tela ad olio raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in gloria; il terzo altare accoglie una statua lignea della Madonna Addolorata con vestimenti in seta e una statua del Cristo morto. Il quarto altare è dedicato a S. Pietro e custodisce il busto ligneo del Santo Patrono.
Lungo il lato destro si sviluppano quattro cappelle. La prima presenta una tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna con Bambino fra S. Ignazio e S. Francesco di Paola. La seconda conserva una tela raffigurante il Transito di S. Giuseppe; nella terza è presente un quadro della Madonna del Rosario di Pompei e nella quarta è allocato il busto ligneo di S. Vincenzo Ferrer.
Il presbiterio, rialzato di due scalini e chiuso da una balaustra marmorea, ospita al centro l’altare maggiore settecentesco, con decorazioni ed intarsi in marmi policromi, arricchito da due pregevoli putti capoaltare in marmo bianco. La parete di fondo dell’abside, dietro l’altare principale, è arricchita da una tavola lignea dipinta ad olio, racchiusa in una cornice di stucchi, raffigurante la Crocifissione di Gesù, databile alla seconda metà del XVI secolo. La tradizionale impostazione figurativa con la Vergine, Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista ai lati del Cristo Crocifisso, è stata reinterpretata in maniera inconsueta, quasi certamente in epoca successiva, come è stato evidenziato dal recente restauro, con l’introduzione di San Pietro, San Paolo e San Giovanni Battista.
Alla sommità della parete è posta una vetrata artistica realizzata nel 1993; essa combina l’immagine della cupola di S. Pietro a Roma con una veduta cetarese della torre, della chiesa e dell’arenile con le barche.
La calotta emisferica della cupola, nel cui tamburo si aprono 4 finestre, poggia su quattro pennacchi decorati con affreschi raffiguranti i quattro evangelisti.
Nel lato sinistro del transetto si trova una nicchia con il busto in legno di S. Gaetano da Thiene. Sulla parete di fondo è collocata una tela raffigurante S. Antonio da Padova. Nel lato destro del transetto si trova un altare marmoreo e al di sopra una tela raffigurante la Madonna del Rosario circondata sui tre lati da 15 scene del Rosario. Nell’angolo destro del transetto è conservato anche un pulpito di legno, originariamente posizionato diversamente.
Sulla cantorìa addossata alla controfacciata è posto un organo di scuola napoletana costruito nel 1864; l’organo è stato restaurato dal punto di vista funzionale, fonico ed estetico nel 2002.
Fonte: Vincenza De Vita, “La chiesa di S. Pietro Apostolo a Cetara – Le porte in bronzo di Battista Marello”, Gutenberg Edizioni, Penta di Fisciano (Sa), 2008.